Informazioni utili sulle biciclette a pedalata assistita
Con bicicletta “Front” si intende una bicicletta equipaggiata con sospensione anteriore (forcella ammortizzata)
Con bicicletta “Full” (o “biammortizzata”) si intende una bicicletta equipaggiata sia con sospensione anteriore (forcella ammortizzata), sia con sospensione posteriore (“ammortizzatore posteriore”)
Con bicicletta “Trekking” (o da cicloturismo tentando una corrispondenza con la lingua italiana) si intende una bicicletta con caratteristiche intermedie tra la emtb e la bicicletta da città. Consente una buona scorrevolezza sull’asfalto ma, equipaggiata con copertoni (moderatamente) tassellati, consente di affrontare serenamente anche percorsi offroad. Le biciclette Trekking (“front” o “biammortizzate”) prevedono generalmente anche la presenza di parafanghi, portapacchi e fanali alimentati direttamente dalla batteria della ebike
Con bicicletta “Gravel” si intende una bicicletta che deriva la propria impostazione dalla bicicletta da corsa (con alcune differenze nel telaio più allungato e nel baricentro più basso), utilizzata sia come bici da cicloturismo sia per trekking offroad più impegnativi
Smettendo di pedalare la bicicletta, ovviamente, per un po’ procederà per inerzia; ma il motore elettrico smette immediatamente di erogare assistenza come previsto dalle normative in vigore
Nella pratica i termini sono sinonimi, ma la prima definizione è abitualmente associata alle prime biciclette elettrificate – più semplici e in commercio da più anni -, dove per attivare il motore è sufficiente il solo movimento delle pedivelle; mentre per “bicicletta a pedalata assistita” si intende una bicicletta – ugualmente equipaggiata con motore elettrico e batteria – di nuova generazione, dove l’intervento del motore avviene grazie ad un sensore di sforzo, in grado di percepire il livello di forza che il ciclista sta applicando sui pedali e modulare di conseguenza la quantità di potenza erogata
Le biciclette elettriche / biciclette a pedalata assistita (“ebike”) sono biciclette equipaggiate con un motore elettrico alimentato da una batteria che interviene in ausilio alla pedalata. L’assistenza è vincolata al movimento delle staffe (o alla pressione sui pedali). Se vengono attivati i freni o si smette di girare i pedali (o fare pressione su pedali) l’assistenza smette immediatamente. Una volta esaurita la carica della batteria la si ricarica collegando un caricabatterie (in dotazione) ad una normale presa elettrica da 220 Volt.
Quante tipologie di bicicletta a pedalata assistita esistono?
Le ebike si distinguono per l’alloggiamento del motore: quelle con il motore solitamente posizionato nel mozzo di una delle ruote, azionato da un sensore di movimento; quelle con il motore sul movimento centrale, azionato tramite un sensore di sforzo
Praticamente tutti: esistono citybike, “trekking”, gravel, MTB hardtail e biammortizzate, fatbike, biciclette “particolari” (come tricicli, tandem o cargo-bike). Per qualunque esigenza troverete il modello di ebike adatto!
Gli attuali sistemi di elettrificazione per ebike con motore centrale omologate per circolare su strada pubblica sono progettati per garantire una assistenza quanto più fluida e naturale possibile, accompagnando il ciclista senza sostituirsi a lui e allo sforzo che decide di applicare sui pedali. Certo questo sforzo può essere limitato di molto, considerando che (generalmente, considerando i sistemi di elettrificazione più quotati sul mercato) impostato al minimo livello di assistenza il sistema ausiliario elettrico aggiunge il 50% dell’energia generata dal ciclista; mentre al massimo livello il sistema aggiunge anche oltre il 300% dell’energia generata dal ciclista.
Uno degli ultimi trend nel mondo delle ebike è l’equipaggiamento delle biciclette con sistemi di elettrificazione più leggeri, sacrificando capacità delle batterie (dunque autonomia) e potenza dei motori, in favore di leggerezza e maneggevolezza; rendendo quindi le ebike più simili alle tradizionali biciclette.
Nel caso invece di sistemi di elettrificazione con sensore di movimento, l’effetto rispetto alla bicicletta tradizionale è decisamente diverso: una volta messa in movimento la bicicletta con pedalata “umana”, il sistema interviene attivando l’assistenza del motore. A questo punto è il ciclista che si troverà ad accompagnare il motore attraverso una pedalata più intensa e attraverso l’uso del cambio; ma il motore, finché i pedali rimarranno in movimento (o verranno attivati i freni), erogherà tutta l’energia che gli viene richiesta attraverso il selettore del livello di assistenza, sostanzialmente sostituendosi al ciclista. Questo ovviamente entro i limiti di legge dei 250Wh di potenza nominale del motore, del limite dei 25 km/h e delle caratteristiche di ogni motore
Oltre alla descrizione “teorica” del funzionamento che trovi nelle faq precedenti, ti consigliamo di venirci a trovare nel nostro negozio, per confrontarci su quelle che sono le tue necessità e consigliarti al meglio tra le offerte di ebike sul mercato
Ne esistono per tutte le tasche, dato che le caratteristiche tecniche, i materiali, le ciclistiche, le componenti elettriche possono essere diversissime. Per avere un prodotto di qualità garantita i prezzi superano il migliaio di euro. I listini per le eMTB di alta gamma, magari in carbonio, superano anche i quindicimila euro
La velocità massima di assistenza delle ebike è 25 chilometri orari, come da normativa vigente. Oltre questa velocità (che si può comunque superare, ma solamente con la propria pedalata muscolare per non incorrere in sanzioni salatissime!) le biciclette diventano “ciclomotori”, per i quali vigono altre norme per la circolazione stradale
Per poter circolare su strada come biciclette, la potenza massima erogata dal motore deve essere limitata ai 250W. I motori con i quali le ebike vengono equipaggiate sono motori con potenze nominali anche superiori, ma elettronicamente tarati per non superare il limite a norma di legge
Circa una decina di chilogrammi in più rispetto ad una bici tradizionale: 4-5 chilogrammi per la batteria; 4-5 per motore e componenti vari (display, cavi, ecc…).
Normalmente, impostando l’assistenza del motore elettrico al minimo, viene compensato lo sforzo in più necessario al ciclista per spingere il peso aggiuntivo
Si, soprattutto ad inizio stagione. Come con qualsiasi altra bici, l’atleta decide con quale percentuale di sforzo allenarsi, e se utilizza una ebike imposta il livello di assistenza in modo da rimanere il più regolare possibile. Misurando lo sforzo che vuole mantenere aumenterà o diminuirà il livello di assistenza
La bicicletta ed i suoi componenti elettrici e meccanici, non soffrono per l’esposizione alle intemperie. Tutto il sistema è impermeabile; non sommergibile!
E’ scientificamente dimostrato che il campo elettromagnetico generato dal motore elettrico delle ebike non comporta alcun pericolo in termini di attrazione delle scariche elettriche. Piuttosto è opportuno ricordare che, in caso di condizioni avverse, in special modo in montagna, bisognerebbe saper valutare i rischi per evitare di ritrovarsi in situazioni inutilmente difficili e pericolose
Batterie
Le batterie delle ebike (accumulatori agli ioni di litio), anche se possono arrivare a spegnersi completamente durante l’uso della ebike senza problemi (se non per il ciclista!), è meglio non rimangano scariche per molto tempo: una volta rientrati dal percorso è bene procedere con la ricarica entro qualche giorno. Senza nemmeno troppa apprensione, quindi.
Quando le batterie sono di ottima qualità (parliamo dei sistemi delle marche più importanti) anche la fisiologica dispersione della carica non risulta un problema, attestandosi intorno al 5% mensile
All’occorrenza tutte le nostre bici possono essere usate come biciclette muscolari. Ovviamente il peso del motore e della batteria contribuiscono ad aumentare lo sforzo necessario
Ovviamente dipende dal proprio contratto di fornitura di energia elettrica, ma un calcolo approssimativo lo possiamo fare. Ipotizzando la ricarica di una batteria da 400Wh e il costo di 1 kWh (1000Wh) di energia elettrica pari a 0,15 euro (è una tariffa molto alta, mediamente doppia o tripla delle tariffe in circolazione, ma questo ci consente una certa serenità nel nostro calcolo), il calcolo dovrebbe perfezionarsi in una proporzione:
0,15 euro : 1kWh = x : 400Wh e quindi x=0,15euro*400 Wh1000Wh = 0,06 euro per ogni ricarica.
In rete si trovano moltissime stime, anche a partire da approcci diversi (ad esempio per calcolare il costo al chilometro, anche se l’autonomia sappiamo non essere il dato più “stabile”) e per ebike con sistemi di assistenza diversi. Quello che rimane costante è l’esiguità del risultato. Forse la risposta più chiara (anche se non la più scientifica) è che la ricarica di una ebike costa veramente poco!
Le batterie impiegate nei mezzi di trasporto elettrici sono specifiche batterie “da trazione” (e non da avviamento o altro), progettate per avere dei cicli di scarica “profonda”.
Una volta le più diffuse erano le batterie al piombo, più economiche ma con inferiori livelli prestazionali e di capacità di accumulazione. Queste batterie hanno il difetto di un peso elevato e di elevata dispersione dell’energia (10% mensile), con il rischio, per un uso non frequente, di trovarsi scariche per tempi lunghi, tanto da inficiarne le capacità fino a renderle inutilizzabili.
Oggi le batterie più diffuse sono agli ioni di litio, in grado di mantenere capacità di accumulazione elevatissime (fino a 750Wh ed a volte anche oltre) con una dispersione inferiore all’1% mensile.
Aggiornatissimi sistemi di diagnosi delle ebike sono addirittura in grado di leggere il numero di ricariche complete effettuate e il modo in cui una batteria viene utilizzata
Le batterie agli ioni di litio oggi in commercio offrono garanzie di longevità sicuramente migliori delle loro antenate al piombo o al nichel-metallo idruro. Le batteria delle migliori marche vengono progettate per effettuare, al pieno delle proprie capacità di accumulazione, almeno 500 cicli di ricarica completi. Considerando una media di cento chilometri di autonomia per ricarica, la stima si attesta dunque a 50.000 chilometri…
I fattori che determinano l’autonomia sono moltissimi (e molti relativi, cambiando da persona a persona), quindi non è facile indicarla con certezza matematica: ovviamente dipende dalla capacità della batteria (le più comuni fino a qualche anno fa erano da 400Wh, poi incrementate a 500Wh; mentre oggi le ebike vengono equipaggiate anche con batterie da 650Wh o 745Wh, senza considerare la possibilità di affiancare due batterie o dei range extender) ma poi contano: il peso della persona, il tipo di percorso e di pendenza, il livello di assistenza utilizzato, le condizioni fisiche del ciclista, il suo peso, i chilometri percorsi, la pressione degli pneumatic, il vento a favore o sfavore, ecc…
Non dimentichiamo che se la strada lo consente, in discesa o in pianura, possiamo benissimo spegnere il motore elettrico: la bicicletta a pedalata assistita diventa una normalissima bicicletta a motore “umano” con autonomia che dipende esclusivamente dalle capacità sportive di chi la utilizza.
È possibile effettuare una simulazione sul sito dedicato alle ebike di Bosch (https://www.bosch-ebike.com/it/assistenza/assistente-autonomia/), dove impostando tutti i valori prima elencati (e non solo quelli) si ottengono delle stime abbastanza precise.
Il nostro consiglio è comunque di passare a trovarci, scegliete una ebike e provare a fare “il vostro giro” (test gratuito e senza impegno). Al ritorno vi sarete fatti un’idea di quale sia per voi la durata della batteria!
Le batterie agli ioni di litio pesano tra i 3 chilogrammi per una batteria da 400Wh e i 4,5 chilogrammi per una batteria da 750Wh. I pesi, dunque, aumentano proporzionalmente all’incremento della capacità
Le ebike di alta gamma sono allestite con le migliori componenti ciclistiche sul mercato, e per questo risultano fluide e scorrevoli anche senza l’assistenza del motore elettrico
Manutenzione
La normale manutenzione richiesta per una ebike non si differenzia da quella di una normale bicicletta, fatto salvo qualche accorgimento in più per le batterie. Ogni ciclista, periodicamente, deve verificare o fare verificare almeno lo stato di pneumatici (pressione e usura), freni (consumo dei pattini, delle pastiglie e dei dischi), catena e trasmissione; oltre al lavaggio e lubrificazione dei componenti.
I componenti meccanici con i quali sono equipaggiate le ebike sono mediamente più cari rispetto a quelli montati su biciclette muscolari. La spiegazione di questo divario è che le forze che vengono generate utilizzando una bicicletta elettrica (immaginiamo ad esempio la trasmissione, costituita da pulegge del cambio, catena e il cambio stesso) necessitano di componenti rinforzate, adeguate all’utilizzo di un veicolo con massa superiore rispetto ad una bicicletta muscolare. Basti pensare che, etto più, etto meno, il sistema composto da motore e batteria arriva facilmente a pesare una decina di chilogrammi. Un altro esempio può essere l’impianto frenante: i freni di una ebike devono essere adeguati all’uso (oltre che intensivo) di un veicolo che pesa anche dieci chilogrammi in più rispetto ad una bicicletta tradizionale.
E’ bene ricordare che il mantenimento periodico di una bicicletta, oltre a prevenire sorprese ed incidenti durante l’uso, risulta più economico che gli interventi di ripristino e riparazione
Una ebike non ha particolari controindicazioni per il lavaggio con acqua: il getto casalingo di un rubinetto non ha pressione tale da insediarsi nei componenti ermetici. Ovviamente si sconsiglia di insistere con il getto diretto su display, motore e batteria.
Invece è severamente sconsigliato l’uso di idropulitrici / pulivapor, a causa della pressione troppo elevata, in grado di insediarsi nei punti di soluzione di continuità dei componenti elettrici, andando, a lungo andare, a causare ossidazioni e cortocircuiti
Normativa
Il Codice della Strada italiano ha recepito la Direttiva 2002/24/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio del 18 marzo 2002 art. 50 dove nella definizione di “velocipede” (bicicletta) è stato aggiunta anche la definizione di bicicletta a pedalata assistita: “1. 1. I velocipedi sono i veicoli con due ruote o più ruote funzionanti a propulsione esclusivamente muscolare, per mezzo di pedali o di analoghi dispositivi, azionati dalle persone che si trovano sul veicolo; sono altresì considerati velocipedi le biciclette a pedalata assistita, dotate di un motore ausiliario elettrico avente potenza nominale continua massima di 0,25 KW la cui alimentazione è progressivamente ridotta ed infine interrotta quando il veicolo raggiunge i 25 km/h o prima se il ciclista smette di pedalare”.
Il motore si deve attivare solo attraverso la pedalata e deve spegnersi automaticamente al superamento dei 25 km/h; e comunque quando i pedali sono fermi
E.P.A.C. (Electric Power Assisted Cycle ), è la sigla che, secondo la norma Europea prEN 15194 Marzo 2005, identifica una bicicletta elettrica a pedalata assistita equipaggiata di pedali e di un motore elettrico ausiliario. Sono quindi dei velocipedi, con tutti i vantaggi fiscali e normativi che ne derivano
Sì. Le biciclette elettriche a pedalata assistita possono circolare ovunque, sia su strada che su pista ciclabile, proprio come una comune bicicletta
No. Le biciclette elettriche a pedalata assistita sono esenti da targa perché equiparate dalla normativa vigente a velocipedi (biciclette)
No. Le biciclette elettriche a pedalata assistita sono esenti dall’obbligo di assicurazione per la circolazione stradale.
Visto l’incremento delle richieste, le compagnie di assicurazione stanno comunque ideando delle polizze assicurative ad hoc per ciclisti occasionali, appassionati e amatori (indipendentemente dal tipo di bicicletta utilizzata) in grado di assicurare gli infortuni del ciclista, il furto del veicolo e i danni verso terzi
No. Il Codice della Strada italiano non prevede l’obbligatorio dell’uso del casco per le biciclette elettriche a pedalata assistita. È comunque consigliato a tutti i ciclisti e per tutte le tipologie di bicicletta